Nessuno è perfetto. Tutti abbiamo alcune cattive abitudini, che siano mangiare troppo, fumare, guardare troppa televisione o rimandare i nostri compiti tutti all’ultimo momento.
Tutte abitudini, che a diversi livelli di gravità, vanno contro i nostri stessi interessi.
Ne siamo consapevoli. Eppure, tutti noi sappiamo quanto è complicato togliersi una cattiva abitudine.
I nostri vizi diventano uno stile di vita, ci sembra facciano parte di noi: tendiamo a ripetere le cose che ci fanno stare bene nell’immediato, anche se siamo perfettamente consapevoli che ci daranno dei danni a lungo andare.
Dietro a questo c’è innanzitutto una spiegazione scientifica: ad esempio bere alcol o magiare dolci rilasciano dopamina e ci fanno sentire bene. Quando il nostro cervello impara che una particolare azione ci fa stare bene, ci spinge a ripeterlo in futuro.
È nella natura umana ricercare gratificazione immediata, ecco perché è così complicato smettere un vizio.
Le cattive abitudini poi si innescano a vicenda: ad esempio se si è un fumatore solitamente si fuma di più quando si beve alcol. Se si è abituati a passare molte ore davanti alla tv, si tende anche a mangiare snack davanti al proprio telefilm preferito.
Come fare quindi?
Un primo passo intanto è quello di smettere di perdere tempo a giudicare noi stessi. Molto meglio impiegare lo stesso tempo per costruire nuove sane abitudini.
Dire a se stessi di smettere con quella cattiva abitudine e ripromettersi di fare meglio in futuro – da lunedì, con l’anno nuovo, da domani – è spesso infruttuoso. Si entra nel circolo vizioso dell’autocritica e della scarsa autostima. Ragionare sulle proprie mancanze infatti non è certo una attività divertente. Quando cerchiamo di toglierci un vizio, solitamente ci vengono in mente un sacco di motivi, o di giustificazioni per continuare ad agire nello stesso modo, magari “solo per stasera”.
Diventa quindi indispensabile cambiare il proprio focus.
Occorre smettere di concentrarsi sulle cose negative, e cominciare a concentrarsi sulla creazione di nuove buone abitudini che ci diano lo stesso senso di comfort, senza però danneggiarci fisicamente, culturalmente o psicologicamente.
Se ci convinciamo del fatto che queste nuove abitudini ci faranno stare bene, saremo motivati a metterci all’opera. Questo è molto molto più semplice che interrompere una cattiva abitudine.
A questo punto, una volta iniziata una nuova, sana abitudine, che contemporaneamente ci dà gratificazione, saremo in grado di:
1) avere una prospettiva distaccata sui vizi che ci attanagliano (“Perché bevo tanto? Quando ho iniziato a bere così tanto?”)
2) renderci conto che la nuova abitudine ci dà gratificazione quanto il vizio che vogliamo smettere.
Se impariamo a leggere invece che guardare troppa televisione, vedremo che i libri ci danno la stessa anzi maggiore soddisfazione che un telefilm.
Se introduciamo l’abitudine alla corsa, sentiremo molto meno l’esigenza di fumare o bere, sarà il nostro stesso fisico a guidarci su questa strada.
Ricordatevi: più spesso ripetete un’azione – buona o cattiva che sia – più facilmente si consoliderà in voi. E una buona abitudine scaccia – in modo naturale – una cattiva.
Una volta che avrete imparato l’arte di passare da un vizio a una buona abitudine, sarà sempre più semplice costruire la vita che vorrete.