Più o meno consapevolmente, ognuno di noi parla continuamente con se stesso.
Secondo i ricercatori, in media, un persona parla “tra sé e sé” con circa 51.000 parole al giorno.
Un’abitudine ben radicata, quindi, che può e deve essere utilizzata al meglio.
È risaputo infatti come il linguaggio sia in grado di agire sull’inconscio, sul pensiero e, a catena, sugli stati d’animo, sulle azioni e quindi sui risultati.
Questo vale sia in positivo che in negativo.
Frasi o immagini positive possono infatti aiutare a ottimizzare una prestazione, a concentrarsi maggiormente, a migliorare la percezione che si ha di se stessi. Viceversa, se i nostri dialoghi interni sono troppo critici, negativi o pessimisti possono avere un effetto depressivo o peggio cadere nel fenomeno della profezia che si autoavvera. Banalizzando, se mi alzo mattino e al primo inconveniente penso “sarà una giornata terribile” le probabilità che vada proprio così sono particolarmente alte.
Il dialogo interno affiora quindi automaticamente in ciascuno di noi, ma possiamo allenarlo per ottenere sempre migliori risultati nella vita.
Si parla di Self Talk per indicare la tecnica basata sul dialogo interiore che viene strutturato e gestito consapevolmente per essere utilizzato in modo efficace.
Obiettivo del Self Talk è quello di sviluppare l’autoinduzione dello stato emotivo desiderato: autocontrollo, attenzione, concentrazione, energia, autostima, carico motivazionale positivo, gestione ottimale delle proprie risorse.
Le applicazioni più frequenti sono nello sport: in questo ambito costituisce uno strumento particolarmente potente ed è utilizzato da moltissimi trainer e atleti.
L’atleta che sa utilizzare questa tecnica al meglio esclude l’ansia da prestazione, non si sente confuso, non si fa dominare dalla paura di deludere i compagni, l’allenatore o il pubblico, riesce a focalizzarsi sul proprio obiettivo, dominando gli stimoli esterni.
È evidente quanto la pratica e l’allenamento del Self Talk sia utile alla vita di tutti noi, anche per chi non pratica sport a livello professionale.
“Siamo ciò che pensiamo” – diceva Buddha: i nostri pensieri e la nostra costruzione della realtà influenzano inevitabilmente le nostre azioni.
L’atteggiamento positivo non arriva da sé: nasce da una consapevolezza, da un pensiero positivo che non è frutto del caso ma di un allenamento.
Come rendere funzionale il nostro discorso interno?
I 5 CONSIGLI DEL SELF TALK EFFICACE:
- Datti del TU. Studi dimostrano che è più efficace parlare a se stessi con la seconda persona singolare anziché utilizzare IO.
- Datti “istruzioni” brevi e dirette (“stai concentrato”, “rilassati”).
- Sostituisci il “devo” con il “voglio”: il devo tende a caricarti di ansia, il voglio ti pone in una situazione di comando e ti motiva a gestire al meglio la situazione (“voglio davvero vincere questa gara”)
- Elimina – o almeno limita – la parola “NON”.
Il cervello umano non coglie immediatamente la negazione. Per poter negare un pensiero, la mente deve prima visualizzarlo e poi “cancellarlo”: è una perdita di tempo. Per elaborare soluzioni e sfruttare al meglio le risorse molto meglio abituarsi a usare la forma positiva (“Concentrati” e non “non distrarti”). - Riconosci i pensieri disfunzionali e trasformali in funzionali: riconosci la tue frasi scoraggianti e negative e esercitati a trasformarle in frasi positive e motivanti. Con l’esercizio e l’allenamento, ti verrà sempre più naturale e automatico.