“Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella “zona grigia” in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva”
Rita Levi-Montalcini
Rassegnazione o accettazione, non è la stessa cosa.
Quando sentiamo di esserci “rassegnati” e come se avessimo rinunciato a combattere, ma senza accettare fino in fondo la situazione.
Non superiamo il dolore legato alla rinuncia, non lo agiamo. Subiamo quella situazione e perdiamo la nostra capacità di reagire.
Rassegnarsi significa smettere di agire e cominciare a guardare al futuro sfiduciati!
La rassegnazione impedisce di superare il dolore.
L’accettazione, invece, richiede un lavoro attivo di elaborazione dell’accaduto per trasformarlo!
Accettare ciò che ci accade è il primo passo per superare gli ostacoli e non rimanere sopraffatti dalle circostanze.
Se nella vita accettiamo tutto quello che ci capita, allora saremo i padroni del nostro destino, supereremo gli ostacoli e troveremo la forza per imparare qualcosa da tutte le esperienze che avremo vissuto.
E’ un atteggiamento che ci insegna a capire che:
non si tratta di vincere o perdere. A volte perdi, a volte impari!
E’ la virtù della proattività, volontà e determinazione nel portare avanti la nostra vita.
Anche di fronte ad un ostacolo che riteniamo enorme, insormontabile, dobbiamo sì cercare di capire che cosa quell’ostacolo rappresenti o ci voglia dire.
Impariamo a guardare le situazioni con il giusto distacco e accettiamole per quello che sono.
L’accettazione è un processo dinamico e costruttivo, per cui riusciamo ad accogliere anche eventi spiacevoli non accettandoli passivamente, bensì tentando di elaborarli e trasformarli in un’occasione di crescita.